18 Aprile 2016
Autismo
Il concetto di autismo, nel corso della storia, ha subito notevoli cambiamenti determinati da una quantità enorme di studi epidemiologici, genetici, neurobiologici, psicologici e pedagogici passando da un’unica sindrome a una macrocategoria dei Disturbi dello Spettro Autistico.
Le teorie più recenti hanno messo in evidenza il superamento della visione dell’autismo come patologia affettiva e relazionale causata da un disturbo precoce nella relazione madre bambino, facendo emergere le caratteristiche di una patologia neurobiologica ad andamento cronico e fortemente disabilitante.
L’Autismo è quindi un disturbo dello sviluppo neurobiologico che impedisce a chi ne è affetto di interagire e relazionarsi adeguatamente con le persone e l’ambiente.
La Triade autistica dei sintomi, originata dalle osservazioni di Kanner, e descritta per la prima volta da Wing e Gould nel 1979, aiuta a definire meglio il disturbo autistico evidenziando tre aree:
- difficoltà nell’interazione sociale
- difficoltà nella comunicazione sociale
- modalità di comportamenti, interessi e attività ristretti, ripetitivi e stereotipati
Attualmente non esiste ancora una cura per questa malattia, ma come viene evidenziato nelle Linee Guida 21 del 2011 e aggiornate nel 2015, la diagnosi precoce, gli interventi riabilitativi specifici ed un’educazione strutturata possono potenziare le capacità del bambino e ridurre i comportamenti problema migliorando qualitativamente la sua vita.
Le azioni del CTS pertanto saranno rivolte a:
- formare, informare e sensibilizzare attraverso iniziative ed eventi
- offrire consulenza attraverso lo Sportello Autismo
- raccogliere e disseminare metodologie e buone pratiche